Abstract

Quando i disordini craniomandibolari influenzano lo sviluppo craniofacciale

La ricerca e la clinica quotidiana portano spesso a diagnosticare la presenza di disordini craniomandibolari sia nell’età infantile che adolescenziale. Alcune condizioni cliniche sono sicuramente in grado di influenzare in maniera ben definita la crescita mandibolare portando all’insorgere di dismorfismi facciali e di malocclusioni. A partire dai casi più complessi è possibile quindi trarre indicazioni anche sulla possibile influenza delle alterazioni funzionali sulla crescita facciale. L’ortodontista, spesso il primo ad analizzare funzionalmente i pazienti in età precoce, deve saper identificare la presenza di disfunzioni, così da poterne cogliere, e se possibile intercettare, l’effetto sullo sviluppo facciale. Particolare attenzione va posta alla precoce identificazione di quadri disfunzionali in particolare con componenti di disordine intraarticolare. La definizione dei RCD per l’età pediatrica ha portato un importante elemento nella identificazione di quadri patologici disfunzionali nel bambini e negli adolescenti ed ha aggiunto un fondamentale aspetto di standardizzazione delle procedure diagnostiche. Ciò consente anche un più agevole scambio di informazioni con gli altri sanitari cui è in capo la gestione medica del paziente in crescita come l’odontoiatra pediatrico ed il pediatra.


Obiettivi di apprendimento

Dopo la tua relazione sarai in grado di aumentare la consapevolezza degli ortodontisti sulla prevalenza dei disordini craniomandibolari in età pediatrica.
Dopo la tua relazione sarai in grado di analizzare l’influenza di specifici quadri patologici sulla crescita craniofacciale.
Dopo la tua relazione sarai in grado di sollecitare l’applicazione di specifici protocolli diagnostici per l’età pediatrica.